Eremo di San Nicola in grotta

Eremo di San Nicola in grotta sul Gargano – comune di San Marco in Lamis, 2013 – foto L. Centola

L’eremo di San Nicola si presenta come un’ ampia grotta, la cui apertura guarda ad est, situata in uno dei tanti canali della valle di Stignano che vanno da Stignano a Castelpagano.  Il canale è lo stesso dell’eremo di San Celestino V, dista circa 300 mt da quest’ultimo in linea d’aria risalendo il canale.  Risulta molto difficile da raggiungere, sia per la fitta boscaglia che ne impedisce l’accesso, sia per un dirupo che rende la discesa all’eremo abbastanza pericolosa. Anche a 10 metri dall’apertura, nonostante la vegetazione in questo punto sia meno fitta, l’apertura si mimetizza con la montagna.

Croce incisa nell'intonaco dell'Eremo di San Nicola sul Gargano

Croce incisa

L’ampio accesso misura grossomodo 7 metri. Osservando l’accesso da fuori si notano ancora le mura dell’eremo che un tempo chiudevano la grotta. Sulla sinistra il muro è ancora ben conservato, mentre sulla destra risulta molto abbattuto. Queste mura hanno uno spessore di circa 70 cm nel piano inferiore, mentre nel piano superiore lo spessore è di 50 cm.

Oggi si fa molta difficoltà a comprendere quella che un tempo doveva essere la struttura originale: l’esistenza di un piano rialzato, o secondo piano, si evince dalla struttura muraria addossata alla parete della grotta, che a sua volta risulta modellata per ospitare le travi che sorreggevano il piano superiore. Sempre in alto si nota ancora dell’intonaco con i resti di una croce incisa nella parete bene evidente.

Cisterna funzionante nell'Eremo di San Nicola sul Gargano

La cisterna

Proseguendo sempre sulla sinistra si trova  una cisterna  degna di nota ricavata addossando la struttura alla parete della grotta. E’ stata realizzata in pietra e calce. La cisterna ha una altezza di poco più di 2 mt e la sua apertura ha un diametro di 65 cm. mentre all’interno si arriva a 130 cm. All’interno la cisterna risulta ancora ben intonacata.

La particolarità di questa cisterna, tuttora funzionante, è data dal sistema di racoglimento delle acque. Le gocce di acqua della parete rocciosa e delle concrezioni vanno a confluire nella apertura della cisterna, un verio e proprio inpluvio verticale. Anche se molto rovinate, si notano ancora delle scale di accesso a questa cisterna. Altre due cisterne simili si trovano a ridosso degli Eremi di Celestino V.

Eremo di San Nicola in grotta  sul Gargano

L’eremo di San Nicola disegnato da Annalisa Nardella

Dopo l’accesso vi è un restringimento della grotta, che proseguendo, fatta eccezione per un punto, va abbassandosi.

In fondo l’altezza della grotta è di circa 5mt. Dopo aver superato la cisterna, sulla sinistra v’è un vano ricavato in una cavità della grotta, alta 2,5 mt., larga circa 3.3 mt. e profondia un paio di metri . Guardando la stanzetta sulla immediata destra vi è una seconda cisterna ormai dismessa del tutto simile alla precedente in quanto a misure, questa però risulta interrata e non addossata alla parete rocciosa della grotta.

Cristo Crocifisso - resti di affresco nell'Eremo di San Nicola sul Gargano

Cristo Crocifisso – resti di affresco

Appena entrati nella grotta, di fronte si nota subito un’arco che possiede ancora dell’intonaco nei suoi estremi, mentre al centro risulta totalmente crollato. Si tratta dell’altare, del quale resta ben poco, se non una rientranza ed i resti di alcuni affreschi ormai andati perduti, eccezion fatta per un Cristo crocifisso di 19 cm e altri segni ancora da decifrare. L’arco è altro circa 2.5 metri. Nell’immediata destra dell’altare si trova un’altra concavità, alta circ, grotticina più piccola che non merita particolare interesse.

In alcune parti della grotta vi è la perenne caduta di gocce d’acqua che ritmicamente cadono dalle concrezioni.  Vi è una notevole  varietà di colorazioni dovute anche al nerofumo che negli anni si è accumulato a causa dei fuochi accesi dai pastori nel corso dei secoli, che utilizzavano questa grotta come rifugio.

Come per gli altri eremi, nei pressi di questo si trova un terrazzamento artificiale che doveva fungere da orto a supporto degli eremiti che abitavano nell’eremo di San Nicola. Ad un occhio poco esperto potrebbero sembrare delle banali macerie, invece queste pietre, e le due cisterne, hanno permesso a degli uomini di sopravvivere in un territorio molto ostile.

Acquasantiera dell'Eremo di San Nicola sul Gargano

Acquasantiera

Altri segni ancora da decifrare sono una probabile acquasantiera ricavata nella roccia e delle incisioni nella parete rocciosa adiacente all’ingresso.

Nell’eremo è stata trovata parecchia ceramica di età medievale.

Purtroppo ancora non si riescono a trovare dei riferimenti a questo eremo nei documenti. Il nome San Nicola è dettato dalla tradizione orale, come molti degli Eremi di Stignano. Forse un tempo, questa chiesa rupestre doveva avere un altro toponimo.

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